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Il contratto di lavoro in Italia | tutto ciò che devi sapere

Il contratto di lavoro, nel diritto del lavoro italiano, è un tipo di contratto, regolato giuridicamente, stipulato tra un datore di lavoro e un lavoratore, necessariamente persona fisica per la costituzione di un rapporto di lavoro.

Esistono diverse tipologie di contratti di lavoro, di seguito si illustrano le caratteristiche principali delle tipologie più diffuse.

Contratto di lavoro subordinato:

Il contratto di lavoro subordinato è stipulato quando un datore di lavoro intenda assumere un lavoratore alle proprie dipendenze affinché lo stesso svolga specifiche mansioni sotto le sue direttive, in un determinato luogo ed in un orario vincolato.

Le principali caratteristiche del rapporto di lavoro (orario settimanale, retribuzione, maggiorazioni per straordinario o festivo, ferie etc.) sono indicate nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) che fissa anche i minimi retributivi.

Il CCNL applicato viene generalmente indicato nella lettera/contratto di assunzione e nella comunicazione UNILAV.

Il contratto di lavoro subordinato può essere a tempo pieno, quando l’orario lavorativo è pari a quello previsto per il tempo pieno dal CCNL oppure a tempo parziale, se l’orario di lavoro è ridotto.

In questo secondo caso la percentuale di part time e la collocazione oraria devono essere indicati nel contratto.

Contratto di lavoro a tempo determinato :

In questo caso nel contratto di assunzione è indicato il termine del rapporto che potrà essere prorogato fino a 4 volte e per un massimo di 24 mesi dal datore di lavoro.

Può avere una durata fino a 24 mesi in caso di:

  • esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività, ovvero esigenze sostitutive di altri lavoratori;
  • esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

In caso di stipulazione di un contratto di durata superiore a 12 mesi in assenza delle predette condizioni, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di superamento dei 12 mesi.

La durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per effetto di una successione di contatti, conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria, non può superare i 24 mesi, salve le seguenti eccezioni:

  • diverse disposizioni dei contratti collettivi;
  • attività stagionali.

[box type=”note” align=”” class=”” width=””]Qualora il limite dei 24 mesi sia superato, il contratto si trasforma a tempo indeterminato dalla data di tale superamento.[/box]

Contratto di lavoro a tempo indeterminato :

In questo contratto non è previsto un termine di durata ed il rapporto di lavoro prosegue fino a quando il datore di lavoro non procede al licenziamento o il lavoratore non si dimette.

Il contratto a tempo indeterminato deve essere redatto in forma scritta e contenere tutte le principali informazioni sul rapporto di lavoro:

  • la mansione, ossia l’insieme delle attività lavorative richieste al lavoratore;
  • l’inquadramento, ossia il livello e la qualifica attribuita al lavoratore;
  • la data di inizio del rapporto di lavoro;
  • l’eventuale durata del periodo di prova;
  • l’importo iniziale della retribuzione e i relativi elementi costitutivi, con l’indicazione del periodo di pagamento;
  • il luogo e l’orario di lavoro;
  • i giorni di ferie e le ore di permesso;
  • i termini del preavviso in caso di recesso.

È possibile che il contratto individuale, per alcune informazioni, rimandi al contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) di riferimento.

Il periodo di prova, che serve ad entrambe le parti per valutare la convenienza del rapporto di lavoro, e la relativa durata sono normalmente stabiliti dai diversi contratti collettivi, entro la durata massima fissata dalla legge di sei mesi.

Il lavoratore ha diritto anche nel periodo di prova di percepire una retribuzione non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo di categoria.

Contratto di lavoro a tempo parziale (part-time):

E’ un contratto di lavoro subordinato, a termine o a tempo indeterminato, caratterizzato da un orario di lavoro inferiore rispetto al tempo pieno.

Il contratto di lavoro deve indicare in modo puntuale la durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno.

Il lavoratore part-time ha diritto allo stesso trattamento dei lavoratori assunti a tempo pieno. Per quanto riguarda la retribuzione, ha diritto alla stessa paga oraria del lavoratore a tempo pieno, ma la sua retribuzione complessiva – compreso il trattamento economico per malattia, infortunio e maternità – è calcolata in proporzione al numero di ore lavorate (principio di non discriminazione).

Il contratto di lavoro a tempo parziale deve essere stipulato in forma scritta ai fini della prova.

Questa era una guida breve che spiega le caratteristiche e tipologie dei contratti di lavoro più diffuse in Italia speriamo che sia stato utile.

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