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Cassa integrazione autonomi: assegno tra 250 e 800 euro la nuova legge

Cassa integrazione autonomi: Il nuovo ammortizzatore sociale è erogato dall’INPS nel limite di spesa di 70,4 mln di euro per il 2021, di 35,1 mln per il 2022, di 19,3 mln per il 2023 e di 3,9 mln per il 2024 e in favore dei soggetti iscritti alla Gestione separata INPS che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo diverse dall’esercizio di imprese commerciali, compreso l’esercizio in forma associata di arti e professioni (ex art. 53, c. 1, del D.P.R. 917/1986).

Cassa integrazione autonomi, come funziona?

La misura verrà introdotta nel 2021 in via sperimentale fino al 2023. Prevede un assegno tra 250 e 800 euro al mese per 6 mesi per chi abbia subito perdite del 50% nei tre anni precedenti e dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro.

Potranno richiederlo le partite Iva aperte da almeno 4 anni. La prestazione potrà essere richiesta una sola volta nel triennio e non sarà cumulabile con il Reddito di cittadinanza.
Sarà l’Inps a gestire l’aspetto pratico della misura: infatti sarà proprio l’ente previdenziale ad effettuare i pagamenti dell’Iscro.

Requisiti per cassa integrazione autonomi:

Per poter accedere alla cassa integrazione Iscro – acronimo di Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, però, occorre essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • reddito complessivo dichiarato non superiore a 8.145 euro all’anno,
  • iscrizione alla Gestione separata dell’Inps,
  • perdita di fatturato pari ad almeno il 50% dei corrispettivi nel periodo di emergenza sanitaria rispetto ai 3 anni precedenti la richiesta del beneficio,
  • apertura della Partita Iva da almeno 4 anni.

Come presentare domanda per cassa integrazione autonomi:

La domanda, in cui sono autocertificati i redditi prodotti per gli anni di interesse, deve essere presentata dal lavoratore all’INPS in via telematica entro la scadenza del 31 ottobre di ogni anno.

La CIG autonomi può essere richiesta dal 2021 al 2023 una sola volta nell’arco del triennio.

L’INPS invia all’Agenzia delle entrate i dati identificativi dei soggetti che hanno presentato domanda con l’obiettivo di verificare la sussistenza dei requisiti.

L’Agenzia, a sua volta, comunica all’INPS l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti reddituali e acconsente all’erogazione.

Importante è chiarire che la cessazione della Partita Iva nel corso della erogazione dell’indennità determina l’immediata cessazione della stessa, con recupero delle mensilità eventualmente erogate dopo la data indicata come fine attività.

Modalità di erogazione della cassa integrazione autonomi:

L’indennità della cassa integrazione autonomi è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito liquidato dall’Agenzia delle Entrate e viene erogato dall’INPS in 6 mensilità, di importo variabile da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese: limiti annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.

Il beneficio della cassa integrazione autonomi spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, non comporta accredito di contribuzione figurativa e non concorre alla formazione del reddito ai sensi del TUIR.
La domanda di ISCRO, con l’autocertificazione dei redditi prodotti, è presentata, in via telematica, all’INPS, entro il termine, fissato a pena di decadenza, del 31 ottobre di ciascuno degli anni dal 2021 al 2023

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